Se manca Letta ci pensa Alfano

Ecco la squadra di Enrico Letta.

Ministero dell’Interno e Vicepremier: Angelino Alfano.
Ministero dell’Economia: Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia.
Ministero degli Esteri: Emma Bonino.
Ministero della Difesa: Mario Mauro, un candidato di Scelta Civica di Ingroia.
Ministero della Giustizia: Anna Maria Cancellieri.
Ministero degli Affari Europei: Enzo Moavero, riconfermato, e militante di Scelta Civica.
Ministero degli Affari Regionali: Graziano Delrio, presidente dell’Anci (PD).
Ministero delle Infrastrutture: Maurizio Lupi, militante PDL di Comunione e Liberazione.
Ministero del Lavoro: Enrico Giovannini, presidente dell’istat.
Ministero alla Coesione Territoriale: Carlo Trigilia, sociologo e professore a Firenze.
Ministero dei Rapporti col Parlamento: Dario Franceschini.
Ministero delle Pari Opportunità: Iosefa Idem, pluricampionessa olimpica, militante del PD.
Ministero della Semplificazione: Giampiero D’Alia, direttamente dalle fila di Monti.
Ministero dello Sviluppo Economico: Flavio Zanonato, PD.
Ministero delle Politiche Agricole: Nunzia De Girolamo, PDL.
Ministero dell’Università e della Ricerca: Maria Chiara Carrozza, professore di Ingegneria a Pisa e militante nel PD.
Ministero della Salute: Beatrice Lorenzin, PDL.
Ministero degli Affari Costituzionali: Gaetano Quagliarello, PDL.
Ministero dell’Ambiente: Andrea Orlando, Ulivo-PD.
Ministero dell’Integrazione: Cecile Kyenge, PD.
Ministero dei Beni Culturali: Massimo Bray, PD.

Sebbene la maggioranza sia composta dal PD, fra tutti spicca il nome di Angelino Alfano. Dargli il potere dell’Interno e nominarlo anche Vicepremier significa ammettere per davvero la sconfitta su tutti i fronti. Significa inoltre aver reso inutili le votazioni svolte dal popolo italiano a febbraio, perché nessuno di questi nomi compariva nelle liste come possibile candidato Premier, o che avesse qualche rilevanza particolare. Tranne Alfano, appunto.
Vedetela come vi pare, ma per me, solo con questo gesto, ancora una volta ha vinto il PDL, che ha in mano l’Interno, le Infrastrutture, l’Agricoltura, la Salute e soprattutto gli Affari Costituzionali.

Pubblicato da Lorenzo Rotella

Laureato in Filosofia, giornalista de La Stampa.