I TEMPLARI: ASCESA E DECLINO DELL’ORDINE PIU’ FAMOSO DELLA STORIA

“L’unico modo per riconoscere se un libro sui Templari è serio è controllare se finisce col 1314, data in cui il loro Gran Maestro viene bruciato sul rogo. (Umberto Eco)”

Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam

I Cavalieri Templari sono uno dei soggetti preferiti degli amanti dell’esoterismo e dell’occulto; in effetti la loro storia è ricca di misteri che hanno stimolato la fantasia di migliaia di scrittori e sceneggiatori: Hollywood ha fatto il pieno nei botteghini, alcuni romanzieri ci hanno raccontato splendidi racconti (Il Pendolo di Foucalt uno dei tanti, ma va bè, ho un debole per Eco), altri “romanzieri” solo cialtronerie (ogni riferimento a Dan Brown non è casuale). Negli ultimi anni anche il mondo dei videogiochi è stato invaso dai Cavalieri con la saga di “Assassin’s Creed”, una delle serie più belle di giochi per consolle.

Insomma, dei cavalieri si è scritto così tanto e così in maniera diversa da non sapere più dove finisca la storia e inizi la leggenda. Proviamo a mettere un po’ di ordine, senza la pretesa di avere la verità in tasca e di smontare l’affascinante alone di segreti che aleggia sui Templari.

Tutto ha inizio con la conquista di Gerusalemme del 15 Luglio 1099. La Prima Crociata ha avuto i risultati sperati e gli eserciti impegnati nella liberazione del Santo Sepolcro tornano a casa. A difesa della città rimane solo un piccolo baluardo in mezzo ad un mare di musulmani. Il viaggio dei fedeli dunque è ricco di insidie: i cristiani che si recano in Terra Santa devono camminare per terre che brulicano di islamici rendendo il pellegrinaggio una vera via crucis. Per questo motivo nel 1118 Ugo di Payens cavaliere di Troyes della regione di Champagne decide insieme ad altri otto cavalieri di fondare un ordine che possa scortare i viandanti cristiani da Jaffa a Gerusalemme. Nove cavalieri e relativi vassalli creano un piccolo esercito. Soldati con i voti di carità, povertà e obbedienza vengono accolti come la manna dal re Baldovino II di Gerusalemme che finalmente si vede aiutato dall’Occidente. Ugo di Payens e compagni ricevono in dono come quartier generale la moschea di al-Aqsa, in antichità tempio di re Salomone. Nasce l’ordine dei “Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone” o semplicemente templari.

Ugo di Payns
Ugo di Payens

Negli anni successivi ricevono il riconoscimento di Onorio II (1128); Bernardo di Chiaravalle ne scrive la regola sullo stampo cistercense riconoscendone anche l’uso delle armi. Il mantello bianco con la tipica croce rossa verrà introdotto durante il papato di Eugenio III, che occupa il soglio pontificio dal 1145 al 1153.

Nel giro di pochi anni l’Ordine diventa potentissimo: papi e re diventano interlocutori privilegiati dei cavalieri, i quali ricevono molti benefici, lasciti e possedimenti senza dover pagare tassa alcuna. Tutti i nobili rampanti sognano di entrare nell’ordine che nel frattempo si è allargato in numerosi territori: tutto ciò porta ad una grande gerarchizzazione al cui vertice ci sta il Grande Maestro.

Durante il XII e il XIII secolo i templari sono i protagonisti delle varie crociate: combattono con il Saladino e contro le invasioni mongole, ma rimangono vittima delle tresche di potere dei signori dell’Occidente, di cui anche i vertici dell’Ordine sono coinvolti. L’ultimo roccaforte a cadere in mano ai musulmani è San Giovanni d’Acri nel 1291, quando nella battaglia morì il Gran Maestro Guglielmo di Beaujeu. I pochi superstiti si rifugiano a Cipro.

Se altri ordini come gli Ospitalieri e i Teutonici trovano nuove zone dove prestare i loro servigi i Templari nati per difendere la Terra Santa si trovano senza più un nemico da combattere. Ma ancora per poco perché in Europa inizia a diffondersi la voce che Gerusalemme è caduta per colpa dei cavalieri dalla croce scarlatta. Ad alimentare questo odio verso un ordine ormai inutile sono i banchieri e i potenti che vedono nella potenza economica dell’ordine un osso duro da battere, e i vescovi i quali non amano il rapporto diretto che lega i cavalieri al papa. Ad approfittare di questo clima ostile è il re di Francia Filippo IV detto il Bello.

Filippo IV detto "Il Bello"
Filippo IV detto “Il Bello”

Coinvolto nella disputa sulla natura del potere temporale e spirituale con papa Bonifacio VIII e per questo scomunicato nel 1302, sull’orlo della bancarotta dopo la sconfitta a Courtrai scorge nel tesoro dei Templari la panacea dei suoi mali. Tramite il suo braccio destro Guglielmo di Nogaret neutralizza Bonifacio VIII (il famoso schiaffo di Anagni) e nel 1304 fa avvelenare il successore Benedetto XI. Finalmente nel 1305 fa salire al soglio papale un suo uomo di fiducia, Clemente V. Uomo debole e facilmente manipolabile, sotto la minaccia di Filippo di processare postumo Bonifacio per stregoneria ed eresia, il neo papa indice la soppressione dell’ordine dei Cavalieri del Tempio.

Bonifazio VIII
Bonifazio VIII

Il 13 Ottobre 1307 inizia la caccia ai templari che dura fino al 18 Marzo 1314 con il rogo di Giacomo di Molay, capo dell’ordine. In 7 anni templari vengono trucidati, torturati e imprigionati da Filippo il Bello che approfitta della mollezza di Clemente V, il quale continua a rimandare un verdetto finale sull’ordine. I capi d’accusa sono molteplici quanto stereotipati: profanazione dell’ostia e della croce, adorazione di Bafometto, pratiche alchemiche, magiche e cabalistiche.

Alla fine Filippo il Bello ottiene quello che vuole da Clemente V che tramite la bolla “Vox in excelso”  sopprime ma non condanna i Templari. Le loro ricchezze vengono trasferite agli Ospitalieri di Rodi che per ricevere la donazione devono versare un contributo di un milione di lire al re di Francia.

Nelle altre zone d’Europa i Templari vengono smistati in vari ordini, ma lasciati in pace dai rispettivi re. Solamente nel  1804 l’ordine torna alla luce con il movimento dei neo templari.

Si dice che prima di Morire Giacomo di Molays predisse la morte di Filippo e di Clemente V entro la fine dell'anno. E così fu.
Si dice che prima di morire Giacomo di Molays predisse la morte di    Filippo IV e di Clemente V entro la fine dell’anno. E così fu.

In maniera sommaria questa è la storia dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio. Una storia affascinante che ha scatenato successive speculazioni fantascientifiche: secondo alcuni dai sopravvissuti allo sterminio è nata la Massoneria, secondo altri i pochi templari rimasti si sono dati alla protezione dell’arca dell’alleanza trovata ad Axum in Etiopia. Ma queste sono altre storie.

(Gabriele D. Dossi)

Pubblicato da Lorenzo Rotella

Laureato in Filosofia, giornalista de La Stampa.